L'articolo, che riproduce il testo dell'intervento tenuto nel corso del seminario "Il contrasto alla criminalità organizzata", svoltosi presso l'Accademia della Guardia di Finanza a Bergamo, l'11 marzo 1996, pone l'accento sul problema della ramificazione, a livello internazionale, della criminalità organizzata, specificando i nuovi, diversificati ambiti operativi delle attività illecite produttive di ricchezza (mercato di materiale bellico, immigrazione clandestina, smaltimento dei rifiuti tossici a livello mondiale, settore della intermediazione finanziaria e delle speculazioni immobiliari, racket della prostituzione).
Forniti brevi cenni sintetici sulle caratteristiche operative e strutturali delle più pericolose formazioni criminali internazionali (Triadi Cinesi, Yakuza giapponese, mafia turca, bande criminali colombiane e nigeriane, criminalità organizzata russa), viene segnalato il ruolo rilevante, assunto nello scenario mondiale da gruppi criminali italiani coinvolti in traffici illeciti di diversa natura, sottolineando la necessità di impedire la creazione di "uno spazio comune del crimine organizzato "soprattutto mediante un'azione rafforzata della cooperazione fino alla creazione di un vero e proprio spazio internazionale antimafia, "fondato su accordi bilaterali e multilaterali nonché su norme sostanziali e procedurali, che consentano di superare i limiti delle frontiere nazionali".
|
|